team: alessandro bellini, raffaele sarubbo, sara maduro, tino grisi, emanuele cavallini
liturgista: don gianni cavagnoli
artisti: giorgio tentolini, willy verginer, fabio lombardi
visualisation: riccardo de vincenzo
alba adriatica, italy
prize: second prize
2020
A voi artisti tutti, che siete compresi della bellezza e per la bellezza lavorate, poeti, pittori, scultori, architetti, musicisti, voi avete edificato e ornato chiese, arricchito la liturgia, reso visibile il mondo invisibile. Oggi come ieri la Chiesa ha bisogno di voi e si rivolge a voi. Ricordate che siete i custodi della bellezza del mondo: ciò basti ad affrancarvi dai gusti effimeri e senza valore.
Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, insieme con mio nome nuovo. Chi ha orecchi ascolti ciò che lo spirito dice alle Chiese.
La verità deve essere vissuta, non insegnata ex cattedra. Preparati alle tue battaglie!
L'idea nata in età barocca che il "fasto" debba necessariamente essere associato alla liturgia sembra tramontata. In primo luogo occorre tenere presente la riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II che ha costituito una svolta anche nel campo dell'architettura delle chiese perché ha favorito la creazione di chiese più semplici e sobrie, meno cariche di decorazioni e di immagini.
L'elevarsi verso la luce comporta un approfondirsi nelle tenebre.
Lo sguardo non dovrebbe vagare all'infinito, bensì percepire un'esistente oltranza: la finestra è l'indicazione apparente di una profondità invisibile.